lunedì 5 settembre 2016

Il Venezuela e le bugie occidentali

Come sanno coloro che seguono questioni di economia internazionale (o che incappano nelle mie peripezie su Twitter e Facebook), il Venezuela è un po' in crisi.

Le ragioni si possono riassumere molto brevemente così:
  • Il Venezuela siede sopra la più grande riserva petrolifera del mondo
  • Prima Chavez e poi Maduro hanno impostato tutta la politica di welfare sull'esportazione del petrolio, e dato che non gli serviva tutto il petrolio, non hanno spinto un granché nello sviluppo delle tecnologie estrattive (e vade retro le multinazionali cattive che potevano fare questo lavoro al posto loro)
  • Poi il prezzo del petrolio è crollato, ovviamente per un complotto pluto-giudaico-massonico
  • Quindi la politica assistenziale è andata a farsi benedire
A quel punto il Governo Venezuelano aveva due strade davanti a sé:
  1. capire che quella politica era insostenibile, provare a sviluppare per il futuro un'economia non monotematica e mettere i conti a posto
  2. stampare soldi per coprire i debiti e dare la colpa dell'inevitabile iperinflazione ai poteri forti ed ai negozianti che vogliono approfittare del popolo bisognoso per arricchirsi indebitamente
Purtroppo il Governo ha scelto la seconda opzione, i supermercati sono vuoti, mercato nero eccetera eccetera.

Ma, come se non bastasse il fantomatico complotto per mettere in ginocchio il Venezuela, c'è anche un complotto della stampa internazionale che non racconta la verità, cioè che in Venezuela in fondo non va così male.

E come sono i supermercati? Ottimi ed abbondanti, signore!

Ed ecco che corre in soccorso della verità nientepopòdimeno che Fabio Marcelli, "giurista internazionale", con un articolo sul suo blog ospitato dal Fatto Quotidiano.

Il titolo è eloquente:

Venezuela: i media internazionali non sono obiettivi, ma schierati con la destra


Acciderbolina! Tutti (o quasi) i media internazionali sono schierati con la destra! Perché, ovviamente, se Chavez e poi Maduro dicono di essere socialisti, ovviamente chi racconta quello che combina quel Governo è inevitabilmente di destra. And your first fallacy is Black or White.

Al titolo segue un'accattivante immagine di un supermercato ben fornito, pullulante di Venezuelani spendaccioni.
Titolone e fotona
E poi nell'articolo è un florilegio di "Si sa che...", "Negarlo sarebbe da..." e vari deliri contro l'informazione cattiva e non indipendente che "risponde a certi input".

Poi la chicca assoluta:
"C’è chi, senza la minima decenza in termini di obiettività, continua a riproporre la falsa immagine del Paese “in ginocchio”. Supera ogni limite tale Carlo Cauti, collaboratore di un quotidiano di cui è ben nota l’obiettività come Il Giornale, il quale ha pubblicato sul bollettino dell’Istituto di affari internazionali un suo intervento il cui titolo tradisce le speranze e i propositi del suo autore".
una combinazione letale di attacco ad hominem (un tale), appello all'autorità (ma chi è? solo un tale, e poi è noto che "Il Giornale" non è obiettivo, dunque tutto ciò che scrive non può che essere falso) e qualche altra manciata di fallacie.

Ma la parte divertente è parlare di falsa immagine. perché, tra i commenti, qualcuno si prende la briga di cercare sul web la fonte dell'immagine forte che accompagna l'articolo, e scopre che...

è la foto di un supermercato colombiano, dove i venezuelani vanno per comprare i beni di prima necessità

Perché ultimamente i venezuelani hanno preso l'abitudine di attraversare il confine con la Colombia per andare a comprare qualcosa da mangiare.

Insomma: il geniale autore dell'articolo per dimostrare che i supermercati in Venezuela sono pieni, ha usato una foto che testimonia quello che il sistema informativo mondiale sta dicendo da mesi.

E che lui nega.

(LeFou!)