mercoledì 3 ottobre 2012

LoSai? Daniele di Luciano mente sapendo di mentire

In un vecchio post del 13 dicembre 2011 ho trattato la storia dell'interrogazione del Parlamento Europeo da parte di Borghezio che, non sapendo di chi sono i soldi che ha in tasca, non avendo un musulmano da bruciare a portata di mano decide di chiederlo alla Commissione Europea.

E cosa risponde la Commissione Europea? Quello che qualunque persona dotata di un quoziente intellettivo minimo di 50/100 si aspetta: che prima di emetterla è di proprietà di chi la deve emettere (l'Eurosistema, ovvero le Banche Centrali), e dopo è di chi ce l'ha in tasca. Nel primo passaggio, la moneta è della Banca Commerciale che le ottiene quando ne ha bisogno in cambio di titoli.

La risposta tecnicamente è stata questa:

«Una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono state addebitate di conseguenza»

In ragioneria, quando la Banca Centrale consegna i soldi alla Banca Commerciale si dice tecnicamente che «addebita in conto».
Lo ripeto: è un credito, non un debito.
Lo ripeto ancora: va tra i «più» e non tra i «meno».
Lo ripeto ancora una volta per sicurezza: avere moneta è buono. Non avere moneta è cattivo.

La moneta è un credito, non è un debito.

Qui c'è la paginetta di Wikipedia con le basi minime dei termini usati in ragioneria nella partita doppia, e qui una risposta del blog Signoraggio Informazione Corretta che spiega il caso specifico.

Daniele Di Luciano, che non lo sa, legge «addebitato in conto» e presume che significhi che le banche commerciali siano talmente cretine da consegnare loro titoli in cambio di un debito. Non è un crimine essere ignoranti della materia della quale si parla continuamente. Ed anche ai migliori può capitare di sparare uno sfondone, figuriamoci a lui.

Ma nei giorni seguenti con tutta probabilità avrà incontrato almeno un diplomato in ragioneria che gli avrà svelato il mistero. E se non è accaduto, lo avrà saputo dalla sua collaboratrice Marcella Fraschi (che mi ha bloccato proprio per averlglieloo fatto presente e che ha rimediato una storica ed irrimediabile figura di m.).

È passato quasi un anno. Avrà imparato come stanno le cose?

Non potevo non riproporre la stessa immagine.


Eccolo, nella sua disperata ricerca di notorietà prima di un comizio di Matteo Renzi, ammorbare chi gli capita a tiro con la storia che la Commissione Europea avrebbe ammesso che la moneta che è un debito.

Le sue parole:

«Un parlamentare europeo (Borghezio, n.d.r.) chiede di chi è la proprietà dell'euro all'atto dell'emissione e risponde Olli Rehn a nome della Commissione Europea e dice che la proprietà dell'euro è all'atto dell'emissione delle Banche Centrali che poi le addebitano ai cittadini europei»



Mente sapendo di mentire. Non credo serva altro.

(LeFou!)