Andiamo nello specifico ed affrontiamo la questione dal punto di vista tecnico. L'ipotesi, sia del signoraggio che del Cartalismo/M.M.T., è che
«uno Stato che può stamparsi moneta in attivo può sempre coprire il proprio debito»
Ecco alcune differenze tra l'emissione in passivo ed in attivo, che discendono direttamente dalla pratica. Chi non le conoscesse può consultare la breve Postilla 1 in fondo all'articolo.
Per ogni € 100 emessi | Emissione in passivo | Emissione in attivo |
---|---|---|
Guadagno | Gli interessi sul titolo: € 2 | Tutto: € 100 |
Meccanismo di rientro della moneta
| Sì | No |
Moneta che rimane in circolazione
| Niente: € 0 | Tutta: € 100 |
È noto che la quantità di moneta in circolazione ha effetti sull'inflazione:
- se circola troppa moneta, l'inflazione aumenta
- se circola poca moneta, l'inflazione diminuisce
Ipotizziando una situazione "da laboratorio" economica e finanziaria stabile (vedi la Postilla 3) abbiamo:
- inflazione al 2%
- interessi sui titoli di Stato al 2%
Quindi, la Banca Centrale decide di aumentare la moneta circolante del 2%.
Come fa la Banca Centrale ad aumentare la moneta circolante del 2% emettendo in passivo? Siccome la moneta gli rientra continuamente, non deve fare altro che emettere il 2% di moneta in più. Se l'anno prima aveva emesso 1.000 miliardi, deve emetterne 1.020.
Come fa invece ad aumentarla emettendo in attivo? Siccome la moneta già emessa non rientra, deve emettere solo il 2% del circolante. Se circolano 1.000 miliardi, deve emetterne solo 20.
Ed ora la domanda finale: la Banca Centrale (o lo Stato) guadagnerebbe di più o di meno con l'emissione in attivo? Ecco il confronto.
Su 1.000 miliardi di circolante | Emissione in passivo | Emissione in attivo |
---|---|---|
Emissione (+2%) | € 1.020 Miliardi | € 20 Miliardi |
Guadagno
| 2% sui titoli = € 20 Miliardi | Tutto: € 20 Miliardi |
Guadagno: sempre 20 Miliardi di euro. In ogni caso. Quindi la Banca Centrale (o lo Stato) non guadagnerebbe neanche un euro in più emettendo moneta in attivo.
Chi dice che emettendo moneta in attivo con una contabilità differente lo Stato potrebbe guadagnare di più, si sbaglia oggettivamente.
Anzi, nella realtà i tassi dei titoli solitamente sono superiori all'inflazione, quindi emettere in passivo renderebbe più del 2% e sarebbe molto più conveniente, ma lasciamo stare.
Ma se sostanzialmente è uguale, come mai non si fa?
Tralasciamo le considerazioni di «sistema» e di fiducia che riporto in fondo all'articolo e concentriamoci sulla tesi iniziale.
E allora non è uguale. Quando un soggetto si impossessa della stampante accreditandosi tutto quello che esce da lì lo fa per coprire il proprio debito, e quindi emetterà inevitabilmente più moneta di quella necessaria.«uno Stato che può stamparsi moneta in attivo può sempre coprire il proprio debito»
Per esempio, in Italia abbiamo quasi 2.000 miliardi di euro di debito pubblico, ma circolano «solo» 150 miliardi di euro. Potete intuire le eventuali conseguenze della circolazione di moneta di oltre dieci volte superiore a quella attuale.
Pretendere di coprire il debito con la stessa emissione è infantile. Significa pretendere di riempire due bottiglie da un litro con l'acqua contenuta in un bicchiere.
Quindi per coprire il debito con l'emissione bisogna emettere più moneta del previsto, più di quella «giusta» insomma. E quindi provocare inflazione.
Nonostante la matematica impietosa, qualcuno in passato ci ha provato: lo Zimbabwe, che per coprire il debito con la stampa di banconote ha raggiunto in pochi anni una inflazione annua a ventuno cifre. Non del 21%, ho scritto a ventuno cifre. Una cosa del genere:
100.000.000.000.000.000.000%
Questa è una banconota che circolava nello Zimbabwe prima che adottassero il dollaro americano. Se non riuscite a contare gli zeri e non conoscete l'inglese, vi aiuto: vale centomila miliardi di dollari locali.Ecco perché non si fa.
Ed ecco perché signoraggismo e cartalismo (MMT) non sono soluzioni ad un problema. Sono altri problemi, peggiori del primo.
Postilla 1: differenze tra emissione in passivo ed emissione in attivo.
L'emissione moderna prevede la contabilizzazione della banconota emessa in passivo, ed è la cosa più ovvia.
Se io emetto un titolo,
ad esempio una cambiale da € 100, e la uso per pagare una bici da €
100, quando faccio il mio bilancio metto la cambiale in passivo ela bici in attivo.
Quindi il bilancio sarà -100 cambiale e +100 bici. Così la Banca Centrale (o lo Stato), quando emette una banconota (che è un titolo al portatore e non fruttifero della Banca Centrale) in cambio di un titolo affidabile, mette la banconota in passivo ed il titolo che riceve in attivo: -100 moneta e +100 titolo.
Quindi il bilancio sarà -100 cambiale e +100 bici. Così la Banca Centrale (o lo Stato), quando emette una banconota (che è un titolo al portatore e non fruttifero della Banca Centrale) in cambio di un titolo affidabile, mette la banconota in passivo ed il titolo che riceve in attivo: -100 moneta e +100 titolo.
Quando il titolo scadrà, essendo fruttifero, produrrà un interesse ad esempio del 2%. Quindi al mio bilancio aggiungerò le scritture -100 titolo e +102 moneta. A quel punto alla Banca Centrale avanzano € 2, il guadagno ottenuto con l'emissione (il c.d. signoraggio), che va allo Stato (tolto ciò che serve alla Banca per funzionare). I rimanenti € 100 vengono ritirati dalla circolazione e, se sono ancora in buono stato, torneranno disponibili per le prossime emissioni.
L'emissione in attivo,
invece, prevederebbe che la Banca Centrale (o lo Stato) quando emette
una banconota se ne appropri aumentando il proprio capitale, segnandola
dunque in attivo, così da poterla spendere direttamente e non solo cedere in cambio di titoli.
Postilla 2: altre conseguenze dell'emissione in attivo
- C'è una conseguenza positiva: emettendo improvvisamente in attivo, ci sarebbe un bonus una-tantum corrispondente all'attuale emissione di 1.000 miliardi, divisi tra tutti gli Stati. All'Italia spetterebbero circa 150 miliardi che non risolverebbero un debito di 2.000 miliardi, e non ci sarebbero altri bonus futuri. Come aspetto positivo non è un granché.
- Come abbiamo illustrato, la Banca Centrale non potrebbe riassorbire moneta. Spesso accade di dover riassorbire (in caso di inflazione eccessiva), la moneta emessa non aumenta sempre.
- La Banca Centrale non potrebbe più prestare soldi alle banche private. In tal modo, di fatto, non può assolvere alle funzioni di politica monetaria.
- Comprometterebbe la funzione della Banca Centrale e la sua credibilità, che sarebbe azzerata non avendo più nessuna garanzia per la moneta emessa (che ora è formata dai titoli).
Postilla 3: perché inflazione al 2% ed interessi sui titoli al 2%?
In verità come specificato questa è una astrazione teorica. La Banca Centrale in periodi di crisi può essere indotta ad emettere più moneta per stimolare l'economia mentre in altri periodi a ritirare addirittura moneta dalla circolazione. Quindi i conteggi che troverete valgono anche nel caso in cui in un anno la moneta in circolazione debba aumentare del 10% oppure essere ridotta del 5%.Anche i rendimenti dei Titoli di Stato sono un'astrazione teorica:quando l'inflazione era alta i rendimenti dei BOT annuali erano superiori anche del 5% rispetto all'inflazione, mentre dopo l'introduzione dell'euro nel 2001 i due tassi si sono quasi sovrapposti (talvolta i rendimenti dei BOT erano inferiori all'inflazione).
Italia: inflazione e rendimenti BOT annuali |
NOTA: questo articolo è comunque sottoposto a revisione da chi ne sa più di me, quindi potrebbe cambiare nelle prossime ore. Nonostante l'impegno profuso nel verificare i vari aspetti della questione, potrebbero esserci delle inesattezze.
Si ringaziano i membri dei blog SIC - Signoraggio Informazione Corretta ed Econoliberal per aver controllato (e criticato) il contenuto dell'articolo.
(LeFou!)
Fonti:
Sandro Pascucci (signoraggista) riguardo la ricostruzione della città de l'Aquila, afferma che «Per affrontare la situazione della ricostruzione lo Stato Italiano deve creare ed emettere gratuitamente [ovvero in attivo n.d.r.] il denaro necessario alla creazione di 7 nuove case, e può farlo a costo quasi zero.» Ovvero: coprire il debito con la stampa delle banconote. http://www.signoraggio.com/signoraggio_ricostruirelaquila.html
Paolo Barnard (sostenitore e divulgatore della M.M.T.) afferma che «Se lo Stato avesse ancora la propria moneta sovrana ci sarebbero i soldi per ricostruire L’Aquila. Stampando semplicemente i miliardi di euro che occorrono e utilizzandoli per pagare cantieri, tecnici e materiali.» http://www.abruzzo24ore.tv/news/Barnard-uno-Stato-sovrano-ricostruirebbe-L-Aquila-creando-moneta/22685.htm
Segnalati in un articolo del blog Econoliberal.