lunedì 30 aprile 2012

Scie chimiche, le prove farlocche: razzi fabbricanuvolette e circuiti spray (by Mark Purdey)


(nell'immagine: una tipica dimostrazione cospirazionista
delle operazioni di aerosol)

Una conoscente complottista (ebbene sì, ho delle conoscenze anche tra i complottisti) mi aveva segnalato un anno fa* la prova definitiva dell'esistenza delle scie chimiche. Un «documento governativo che prova l'esistenza delle irrorazioni nocive» ecc. ecc. Chiedo la fonte, e mi arriva: una ricerca pubblicata su «Pub Med».

Ma come, avrebbero messo in piedi un'enorme macchinazione dal costo di svariati miliardi di dollari e poi pubblicano in un loro sito una ricerca che li inguaia? È proprio vero, non ci sono più le cospirazioni di una volta...

In verità il sito pubmed.org non è propriamente un sito «governativo», né pubblica veline di governo o «documenti governativi». PubMed è la «US National Library of Medicine National Institutes of Health». La libreria medica nazionale, insomma, che pubblica online brevi estratti di pubblicazioni biomediche. È scritto proprio sotto il logo, ed accanto. Nella home page.

Comunque, ecco la ricerca: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=AbstractPlus&list_uids=15082100&query_hl=2

È la ricerca di un certo Mark Purdey (High Barn Farm, Elworthy, Taunton, Somerset TA43PX, UK) intitolata
"Chronic barium intoxication disrupts sulphated proteoglycan synthesis:
a hypothesis for the origins of multiple sclerosis"
E sobbalzo leggendo l'abstract:
"[...] as well as from the use of Ba as an atmospheric aerosol spray for enhancing/refracting the signalling of radio/radar waves along military jet flight paths, missile test ranges, etc."
(traduzione: [...] come dall'uso di Bario sotto forma di spray aerosol atmosferico per esaltare/riflettere il segnale di onde radio/radar lungo i percorsi di jet militari, perimetri per test missilistici ecc.)

Caspita: non solo è data per certa la presenza di irrorazioni, ma se ne conosce finalmente anche l'utilizzo ed il rapporto con la sclerosi multipla! A questo punto serve il testo originale, dato che Pub Med offre solo l'abstract!

Ecco cosa dice il documento in PDF (la versione "uncorrected proof" con i riferimenti è questa: www.lightwatcher.com/chemtrails/BariumPoisoningStudy.pdf)

L'affermazione viene corroborata da due riferimenti.

Il [27] è un brevetto: "Paine TO. NASA barium ion cloud. Patent US 3813875, Barium release system to create ion clouds in upper atmosphere. Application No.: US 1972000248761, Patent issue date, June 4th 1974."

Oddio, un brevetto di per sé non è una "prova delle irrorazioni": io posso brevettare un "aereo a fiato" ma non significa che qualcuno lo costruisca, che possa volare e che sia responsabile del problema dei vetri appannati della mia automobile! Ma l'esistenza di questo brevetto è citata anche da David Icke, quindi dev'essere roba forte!

Ed ecco il primo dettaglio sospetto: il titolo nella bibliografia è stato ritoccato per renderlo più drammatico.

Nella bibliografica è riportato:

"Barium release system to create ion clouds..."

Il documento originale invece si intitola:


"Rocket having barium release system to create ion clouds..."

che suona molto diverso, quasi fosse un razzo che esplode in cielo, fa la nuvoletta e compie il suo lavoro.
E infatti, il brevetto consiste semplicemente di un meccanismo per emettere vari ioni di Bario tramite una combinazione binaria di composti chimici (non sono un chimico per cui non mi avventuro nei dettagli). Praticamente una roba simile a quello che permette le scritte nel cielo.
Il brevetto stesso spiega l'uso pratico che può avere il meccanismo: serve per produrre una nuvoletta brillante per studiare le correnti atmosferiche. Lanci il razzo, si forma una nuvoletta, guardi dove va e a che velocità, e hai la tua bella informazione.

Quindi, non solo il riferimento [27] è stato reso un po' più drammatico, ma non prova assolutamente le irrorazioni da parte di aerei ecc. ecc.

Il [28] è invece un riferimento alla rivista "Electronic News" (eeehhh???) riguardo un articolo di un certo Jeff Dorsch nel numero dell'11 gennaio 1999. La rivista tra l'altro ha cessato le sue pubblicazioni, ma fortunatamente un po' di materiale è ancora presente in un sito del circuito della CBS.

In quel numero Jeff Dorsch scrive diversi brevi articoli, ma sono tutti di elettronica e proprio non capivo... Poi ho aperto il primo, "BST Contract", e... non potevo credere ai miei occhi! Eccolo qui!


Nota: L'articolo si trovava attraverso questo link http://findarticles.com/p/articles/mi_m0EKF/is_2252_45/?tag=content;col1, ma pare non sia più funzionante. Fortunatamente avevo uno screenshot.

Ecco cosa dice:
"ADCS, the semiconductor materials and delivery systems business of ATMI, Inc., announced a new barium strontium titanate (BST)-related ferroelectric material development contract. This contract builds upon ADCS's expertise for developing liquid delivery and vaporization techniques for new processes and products based upon its existing BST materials and processing technology.

The Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA) awarded ADCS a multimillion-dollar contract to develop BST--with a new combination of high dielectric tunability and low dielectric loss--for radar-based applications. The significant developments from ADCS's previous multi-year, multi-million DRAM Consortium laid a sound foundation for this new program. (The DRAM program developed materials and processing technology to demonstrate a chemical vapor deposition method for depositing BST capacitor thin films for one-gigabit DRAM cells.) Under this new contract, ADCS will further develop BST technology for high-frequency applications, with research collaborators Raytheon and North Carolina State University."

L'articolo parla quindi del DARPA che ha commissionato ad un'azienda la ricerca sulla possibilità di poter applicare un conduttore a base di bario stronzio titaniato (BST) tramite la vaporizzazione chimica perché le tecnologie radar ne trarrebbero gran beneficio. Ovviamente non per spruzzare quei materiali nell'aria, ma per creare film sottilissimi per la creazione di celle DRAM da 1GB. E quelle memorie servono per i radar.

Praticamente, hanno ordinato ad un'azienda di provare a fargli un materiale spray perché più è sottile e meglio funziona.

Quindi, neanche il riferimento [28] dimostra l'irrorazione da parte di aerei ecc. ecc.

E poiché i due riferimenti non dimostrano l'irrorazione da parte di aerei ecc., e poiché nello studio stesso non si dimostra la presenza delle irrorazioni, si conclude che tale studio non serve assolutamente a dimostrare alcunché riguardo all'ipotetico e mai comprovato cosiddetto «complotto delle scie chimiche».

Come mai è stato dato spazio su PubMed ad un articolo con una bibliografia così strampalata? Perché, come è scritto nelle F.A.Q. di PubMed,
Question: Are the journals in PubMed® peer-reviewed? Where can I find a list of peer-reviewed/refereed journals?

Answer:

Most
(non tutti, n.d.r.) journals in PubMed are peer-reviewed or refereed. Non-editorial journal staff review original articles before the articles are accepted for publication.

Criteria for peer review and the qualifications of peers or referees vary among publishers.
Seguiamo il consiglio ed andiamo a controllare: chi ha pubblicato l'articolo originale? La rivista Medical Hypotheses, nata come forum di idee alternative al processo di controllo peer-review scientifico. Nessuno ha mai controllato quel'articolo prima della pubblicazione. Poteva anche esserci scritto che la sabbia è vegetale: sarebbe stato pubblicato lo stesso.

L'articolo è del 2004. Dal 2010 la rivista si è impegnata a sottoporre gli articoli al processo di peer-review.

(LeFou!)




screenshot dell'abstract dell'articolo su PubMed

* Domanda: perché hai ricevuto questa segnalazione ben un anno fa e ne parli solo adesso?
Risposta: perché dopo essermi documentato ed aver scritto il draft dell'articolo, me ne sono completamente dimenticato. E allora?

Update:  1° maggio 2012 aggiunta informazione su Medical Hypotheses, il publisher originale dell'articolo «scientifico» di cui si parla nel post (grazie a Davide Ori per la segnalazione e l'approfondimento).