martedì 17 gennaio 2012

Analisi di scie chimiche: acqua piovana? No, sabbia. Lo dice il CNR.

Tempo fa avevo trattato circa i metodi intimidatori e disinformatori dei sostenitori della teoria del complotto delle "scie chimiche". Oggi tratterò della loro malafede.

I complottisti sostengono che tale teoria sia supportata da prove solidissime, tra le quali troviamo una analisi di acqua piovana di Milano del 2005 dopo il passaggio di presunti aerei chimici. La presenza in tale acqua di sostanze anomale dovrebbe portare ad una conclusione: quelle scie in cielo non sono normali. In calce a quest'articolo ci sono copie delle presunte analisi della presunta acqua piovana inquinata dalle presunte scie chimiche.

Questo "dato di fatto" è stato citato ripetutamente in tutte le sgangherate interrogazioni parlamentari e da tutti i "ricercatori della verità" che si battono da anni contro questo terribile complotto (senza mai analizzare una scia in quota, ci mancherebbe...).

Nella foto: un ricercatore indipendente mentre raccoglie
dei campioni di acqua piovana da analizzare

Chiariamo subito: dal punto di vista scientifico questa non può né potrà mai essere una prova di nessuna scia chimica: non è possibile stabilire una relazione di causa-effetto tra una pozzanghera (o una provetta tenuta all'aperto nella quale ci è piovuto dentro) ed un aereo che viaggia a migliaia di metri di altezza. Ci sono i venti che trasportano pulviscono anche da altri continenti, ci sono altri noti protagonisti dell'inquinamento sia dell'aria che dell'acqua come le auto e le fabbriche, c'è il riscaldamento, ci sono i cani che fanno i bisognini nelle pozzanghere...
E sinceramente sbandierare come prova della nocività delle "scie chimiche" un'analisi di acqua piovana proprio di Milano dove ogni tanto bloccano il traffico per l'inquinamento suona parecchio ridicolo.

I fenomeni di questo genere vanno analizzati direttamente. Quindi, come siete già stati invitati a fare, se credete davvero che l'umanità sia in pericolo e bla bla bla muovete le chiappe ed andate in quota ad analizzare le scie di condensa come hanno fatto tanti altri ricercatori e giornalisti. Su, su.

Ma c'è dell'altro.

L'analisi sbandierata, a prima vista appare anomala per una nota riportata a mano nel foglio e non firmata:
"Oltre al quarzo (SiO2) presente in modo preponderante
Può essere individuata con sicurezza non assoluta
la presenza di ossido di titanio e di idrossido di bario.
Lo spettro è caratterizzato da un numero molto elevato di
picchi e quindi sarebbe necessario l'utilizzo di una
apparecchiatura che possa discriminare le sovrapposizioni
dei picchi.
Si può ipotizzare la presenza di sali di Calcio."
Risulta un po' strano effettuare un'analisi con un macchinario che sputa fuori tabulati numerici e grafici, e poi dover aggiungere a mano una nota dove si afferma che "può essere individuata con sicurezza non assoluta (???)" una serie di molecole che la macchina non ha scovato... Cosa può portare un chimico ad affermare una cosa simile? Dal colore? Ha assaggiato il campione? Puzzava? Mah...

Inoltre c'è un'altra anomalia: manca il certificato di analisi, ovvero l'interpretazione dell'analisi fornita dal chimico (e non dal tecnico). Un po' come sbandierare una radiografia senza mostrare il foglio firmato dal medico radiologo che conosce sia la macchina usata che l'anatomia umana e che può interpretare il senso di ciò che appare sulla lastra: cos'è quell'ombra sul torace? Un tumore? Una sonda aliena? Un bottone metallico? Un polmone?

Allora ho consultato informalmente un chimico (che come lavoro fa il chimico) il quale mi ha confermato le mie perplessità. Dopodiché ho fatto la cosa più logica e naturale del mondo e che stranamente nessun cospirazionista e nessuno di coloro che hanno prodotto interpellanze parlamentari e comunali ha avuto l'ardire di fare: ho letto l'intestazione dei fogli, ho cercato un contatto email nel CNR riguardo le macchine a diffrazione a raggi X ed ho ottenuto una risposta.

Ha avuto la cortesia di rispondermi il professor Gianluca Calestani dell'Università di Parma. Riporto qui sotto integralmente l'email che chiarisce una volta per tutte il senso di quei foglietti sbandierati come "analisi di acqua piovana".

(email del 17 gennaio 2012 ore 11:58)

Egregio Sig. Gentile,

ho ricevuto la sua mail, giratami dal dott. Ferrari di IMEM-CNR.

Effettivamente la figura riporta uno spettro di diffrazione di raggi X di polveri probabilmente eseguito con uno strumento allora in dotazione al Laboratorio Congiunto (CNR-Università) di Strutturistica (ex Centro di Studio per la Strutturistica Diffrattometrica del CNR) ubicato presso il Dipartimento di Chimica GIAF dell'Università di Parma. Di tale spettro non esiste traccia nei nostri archivi, in quanto solitamente i dati non di interesse vengono abitualmente cancellati dopo un pò di tempo (facciamo diverse centinaia se non migliaia di analisi di questo tipo l'anno). Questo da una parte ci impedisce di risalire alla fonte, ma dall'altra conferma che non si tratta di analisi commissionate in modo ufficiale, perchè altrimenti sarebbero rintracciabili.

Probabilmente l'analisi è stata eseguita da noi, ma che io sappia nessuno di noi si è mai occupato di campioni di acqua piovana, nè raccolti personalmente, nè portati da qualcuno. L'accesso alle macchine è riservato a poche persone autorizzate (zona controllata per presenza di macchine radiogene) e la calligrafia dell'annotazione non è riconducibile ad alcuna fra queste. Questo mi fa pensare che la nota (fra l'altro in completo disaccordo coi risultati riportati per l'analisi in cui ne l'ossido di titanio nè l'idrossido di bario risultano fra le fasi cristalline cercate), sia stata quindi aggiunta in epoca successiva da qualcuno altro che di quei dati voleva fare un uso "non ortodosso". Per le caratteristiche dello strumento e del tracciato di diffrazione, sicuramente il campione analizzato era solido, ben cristallino (la diffrazione, a differenza della semplice diffusione, è un fenomeno fisico strettamente correlato alla presenza, a livello atomico/molecolare, di una struttura ordinata e periodica che è tipica dello stato cristallino) e disponibile in quantità di almeno mezzo grammo. Per la sua composizione il campione potrebbe sembrare una sabbia quarzifera, contenente anche fluorite e calcare in una certa percentuale (tutti composti insolubili o comunque poco solubili in acqua), ma purtroppo, come le dicevo, non ho nessuna idea della sua origine.

Personalmente non sono certo un sostenitore delle teorie cospirazionistiche delle scie chimiche e devo dirle che ho molto apprezzato il suo filmato su Youtube. Se queste analisi fossero veramente relative ad acqua piovana dopo il passaggio di aerei, troverei  i cospiratori abbastanza goffi nello spendere tutti quei soldi per innaffiarci di "sabbia". Per questo basta saper aspettare ed il Sahara (aiutato dallo scirocco) prima o poi provvede anche in Val Padana.

Cordiali saluti

Prof. G. Calestani
Dipartimento di Chimica Generale e Inorganica,
Chimica Analitica e Chimica Fisica
Università di Parma
Parco Area delle Scienze 17A
43124 Parma
Riassumendo:
  1. Non si tratta di un'analisi commissionata in modo "ufficiale"
  2. Nessuno dello staff ha raccolto il campione di acqua piovana per analizzarlo con quelle macchine
  3. Con quelle macchine non sono mai stati analizzati campioni di acqua piovana
  4. La calligrafia dell'annotazione non corrisponde a nessuno di coloro che hanno accesso alle macchine
  5. Il contenuto dell'annotazione è completamente incongruente rispetto alle analisi stesse
  6. L'analisi è stata fatta su un solido e ben cristallino e non su un liquido
  7. Sembra sabbia con altre sostanze insolubili (quindi se fossero state in acqua non erano disciolte)
  8. Se quella sabbia fosse venuta da un aereo, la cospirazione consisterebbe nel sommergerci di sabbia!
Questa è una possibile interpretazione, in base ai fatti.
  • Qualcuno ha fatto analizzare dal CNR della sabbia, oppure è venuto in possesso di un'analisi del CNR che aveva analizzato sabbia.
  • Ha eliminato il certificato di analisi redatto dal chimico (o non l'ha mai avuto).
  • Ha aggiunto un'annotazione così assurda che neanche il più ignorante dei chimici del mondo potrebbe mai ritenere plausibile.
  • Ha pubblicato il tutto spacciandolo come prova a sostegno della presenza di strani composti diffusi dagli aerei su Milano, tanto i cospirazionisti non controllano mai le fonti. Si fidano e fanno il tifo.

Ringrazio il CNR per la disponibilità e la cortesia, e le patacche dei complottisti che rendono le mie giornate sempre divertenti.

(LeFou!)

Seguono, come promesso, le famose "analisi di acqua piovana" dopo il passaggio di fantomatici "aerei chimici".